Fauna&flora

Fauna&flora

La fauna

II territorio comunale di Rodengo e anche un'area di confine per diverse specie di animali. II ramarro, la mantide religiosa come pure lo scorpione trovano in questo ambiente il limite della loro presenza verso settentrione. Mentre il capriolo frequenta tutto il territorio, dal fondovalle al limite della vegetazione, il camoscio compare proprio nella gola della Rienza, al di sotto dei castello, in un ambiente che presenta una flora submediterranea. II cervo nobile e poco stanziale e, a seconda delle stagioni, si sposta volentieri nei territori adiacenti di Vandoies e di Luson. Un tempo la caccia era un privilegio dei nobili; a Rodengo era una riserva dei castellani. II teschio di un orso, di un lupo e di una lince sopra il portone del castello sta ancor oggi a testimoniare le abbondanti cacce di selvaggina dei bei tempi antichi. Anche se questi animali a Rodengo sono ormai scomparsi, i 23 cacciatori dei paese dispongo di una riserva di caccia ...paradisiaca: quasi 3000 ha. Secondo le informazioni dei guardiacaccia, nel 1993 erano abbattibili fra l'altro 60 caprioli, 15 cervi, 5 camosci ed alcuni fagiani. Finora la rabbia non ha mai fatto capolino nel territorio. Accanto a numerosi uccelli canori si possono osservare ghiandaie, picchi, gufi, allocchi, barbagianni, sparvieri, astori, poiane, upupe, quaglie, francolini, starne, ed altri ancora. Di quando in quando e anche possibile scorgere l'aquila. Fra i rettili meritano una menzione particolare l'orbettino, la biscia dal collare, il colubro di esculapio, il marasso e l'aspide. Vanno tutelati gli ambienti umidi e paludosi d'alta quota, perche queste riserve d'acqua assolvono una grande funzione in quanto gli anfibi vi depongono le uova e vi nidificano vari tipi di uccelli. La pavoncella, ad esempio, nei luoghi paludosi dell'Alpe di Rodengo trova uno dei luoghi di cova piu in quota; nella torrida estate del 1976 si porto fino ad un laghetto alpestre, sito a 2000 m. Anche la beccaccia, un uccello raro e particolarmente schivo, fa la propria comparsa in questo territorio.

La flora

Il clima di Rodengo, che da un lato partecipa all'ambiente mite della media val d'lsarco e dall'altro risente di quello montano della val Pusteria, rispecchia questa situazione anche nella vegetazione. Lungo i ripidi pendii a valle dei terrazzi medio-montani predomina il pino, e nelle pinete piu in basso vivono anche alcune latifoglie, come betulle, pioppi e -estreme propaggini di flora submediterranea -cornacee rosse, amareni, maraschi, frassini da manna, castagni e, nelle vicinanze degli abitati, pini neri. Rigogliosi e variegati sono i tipi di siepi e boschetti, costituiti da rose selvatiche, prugnoli, biancospini, evoncimi europei, madreselve pelose, sambuchi, sorbi selvatici, tigli, olmi, pioppi tremoli, betulle, frassini, nocioli, crespini e ginepri. Lungo i pendii soleggiati ed asciutti attorno a Spissa le pinete salgono fino a 1400 m, mentre sui versanti ombrosi prevale l'abete rosso con qualche esemplare d'abete bianco; ovunque piu o meno consistente e la presenza del larice. Le abetaie subalpine iniziano da quota 1700 m. Il limite della vegetazione si trova fra i 1800 ed i 1900 m, in quanto fu notevolmente abbassato per un maggiore sfruttamento di aree adibite a malghe ed alpeggi. Sull'alpe e l'anemone ad annunciare la primavera e a poco a poco il suolo si trasforma in un tappeto di genziane blu punteggiato da macchie giallognole d'altre anemonacee. Durante l'estate crescono fiori di trifoglio, arniche, costole d'asino, cardi, campanule e nigritelle. Nei tratti umidi spuntano via via eriofori e gigli caprini. L'Alpe di Rodengo, uno dei rilievi piu affascinanti dell'area alpina, accanto ai vantaggi economici dell'alpeggio, offre comode possibilita di camminate ed escursioni ristoratrici in estate come in inverno.